La mia storia

Il fatto di essere cresciuta in una famiglia dove si “respirava” e parlava quotidianamente di medicina ha sicuramente contribuito alla mia scelta professionale.

Le conversazioni fra i miei genitori (chirurgo e infermiera) spesso erano incentrate sulle condizioni cliniche del paziente appena operato, su come trattare quella determinata patologia, sulla gestione del dolore e così via.

Nel mio intimo iniziavo a desiderare di contribuire al benessere delle persone prima che fossero costrette a risolvere le loro problematiche su un tavolo operatorio.

Allo stesso tempo desideravo poter utilizzare un approccio più affine al mio profondo sentire che racchiudeva, e tutt’ora racchiude, una visione olistica, integrale dell’essere umano, in cui tutto è interconnesso e la salute e la guarigione sono strettamente collegate e possibili anche attraverso un processo di risveglio della consapevolezza di ognuno di noi.

Successivamente al diploma di Osteopatia all’ European Institute for Osteopathic Medicine di Padova (2005), la decisione di dedicarmi allo studio dell’osteopatia Pediatrica e soprattutto di intraprendere lo studio del metodo FSC (Facilitazione dello Sviluppo delle Cerebropotenzialità), ideato dal neurologo e riabilitatore dott. Mario Castagnini, per molti versi deriva dalla mia storia personale.

Nasco gravemente prematura, con talmente basse probabilità di sopravvivenza che i medici e gli operatori in sala parto nutrono ben poche speranze.

Grazie alle cure tempestive del personale sanitario, all’intuizione ed esperienza clinica di mio padre, all’amore dei miei cari (mamma in primis), ed evidentemente alla mia grande voglia di vivere, la situazione ha esito positivo e dopo 2 mesi e mezzo posso finalmente tornare a casa e intraprendere il mio percorso di vita senza gravi difficoltà.

Credo che questo inizio di vita così travagliato, abbia più o meno consciamente, influenzato la mia scelta professionale e che mi abbia messa nella condizione oggi di mettermi al servizio di tutti i bambini ed in particolar modo di quelli che nascono prematuri o con bisogni speciali e delle loro famiglie.

Attraverso la mia capacità di considerare la problematica esposta dalla persona non solo come un disturbo da risolvere, ma anche come un’opportunità di crescita, maturazione e autoconoscenza, accompagno la persona in ogni fase della sua vita.